Purtroppo le notizie che arrivano dalla Cina non sono affatto confortanti: i numeri peggiorano di ora in ora, sia per quanto riguarda i contagi che le vittime.
Naturalmente anche l’Italia non può dirsi al sicuro da quella che potrebbe trasformarsi in una vera e propria pandemia mondiale, e per questo tutte le precauzioni non sono mai abbastanza.
Ecco il perché della decisione presa in Toscana, dove 304 i bambini e gli studenti rientrati dalla Cina e residenti nell’area dell’Azienda Usl Toscana Centro (Firenze, Prato, Empoli e Pistoia) resteranno a casa in isolamento volontario per due settimane dopo il loro rientro in Italia da un viaggio in una delle area a rischio infezione del coronavirus.
Lo rende noto la stessa Usl facendo un bilancio aggiornato sull’emergenza relativo al suo territorio.
Nello specifico, sono in auto-isolamento 64 bambini abitanti nell’area di Firenze, 230 nell’area di Prato, due nell’area di Pistoia, otto nell’area di Empoli (Firenze).
Non è stata una decisione imposta ma una scelta autonoma delle stesse famiglie degli studenti, in via cautelare.
Il Dipartimento di Prevenzione ha subito attivato tramite le strutture di Igiene pubblica e della nutrizione un monitoraggio costante dello stato di salute dei bambini, in collaborazione con le famiglie e con il supporto della mediazione linguistica, finalizzato ad intervenire tempestivamente con i protocolli di emergenza, qualora fosse necessario in presenza di una sintomatologia respiratoria acuta (febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie).