Allenarsi duramente dopo i 50 anni può avere effetti totalmente opposti ad un benefico esercizio moderato.
ogni giorno è sempre più frequente incontrare runners che vedono in questo sport, economico e facile da fare, la soluzione perfetta per il loro assetto dopo le vacanze e gli eccessi dell’estate.
Tuttavia, avvertono i cardiologi, mentre l’attività fisica ha molti effetti benefici sulla salute delle persone sane, la corsa senza criterio può ucciderti.
In effetti, uno studio recente conclude che un intenso allenamento di resistenza a lungo termine promuove un deleterio rimodellamento vascolare in contrasto con gli effetti benefici di un esercizio moderato.
Correre ed allenarsi dopo i 50 anni
Dall’età di 40 o 50 anni, la Spanish Heart Foundation (FEC) raccomanda di sottoporsi a un controllo medico e di controllare i fattori di rischio come l’ipertensione, la comparsa di sintomi come vertigini, palpitazioni, dispnea, dolore precordiale o perdita di coscienza, oltre ad avere un adeguato controllo della pressione sanguigna e sottoporsi a un elettrocardiogramma a riposo e uno stress test.
Gli specialisti spiegano che nel momento in cui qualcuno inizia a fare esercizio e i suoi muscoli hanno un maggiore bisogno di afflusso di sangue, il cuore risponde con un aumento della gittata cardiaca, cioè la quantità di sangue che il cuore è in grado di pompare al minuto.
L’aumentata capacità di pompaggio richiede un processo di adattamento, poiché il muscolo cardiaco deve fisiologicamente ipertrofia per acquisire elasticità e migliorare la funzione di contrazione e rilassamento.
Inoltre il sistema circolatorio necessita anche di un tempo di progressivo adattamento, per garantire che attraverso il miglioramento dell’elasticità delle arterie e l’aumento del numero dei capillari in ciascun muscolo, sia facilitato l’apporto di sangue e ossigeno necessario ai muscoli durante l’esercizio.
D’altronde una delle variabili che ci permette facilmente di riconoscere un buon adattamento del cuore all’esercizio è la diminuzione della frequenza cardiaca a riposo e a parità di intensità dell’esercizio, ovvero “l’adattamento cardiovascolare all’esercizio ci permette di correre con una frequenza cardiaca e una pressione sanguigna più basse, poiché il cuore è in grado di pompare la stessa quantità di sangue al minuto con meno battiti perché la sua funzione di dilatazione e contrazione è sempre più efficiente“, spiegano gli esperti.