Alla fermata Gioia della metropolitana di Milano, si ferma il corteo che manifesta contro l’Expo. Il corteo era nato in largo Cairoli e dopo aver attraversato la città lasciando dietro di sé vetrine colorate e disegni sui palazzi si fermano.
In viale Majno, davanti alla sede della società Manpower, sono state lanciate uova colorate e fumogeni. Il gruppo era vestito di nero ed hanno anche provato a distruggere vetrine con dei martelli frangivetro.
Gli agenti antisommossa sono intervenuti per difendere il palazzo ed hanno creato un cordone di sicurezza. Una seconda parte manifestanti ha bloccato i facinorosi.
Uno striscione con la frase “grande evento uguale grande bufala. No Expo: un altro mondo è possibile” è stato esposto sulla struttura dell’Expo Gate.
Il livello di allerta per il primo maggio per No Expo è molto alto. Sembra che un gruppo di anarchici si stia preparando alla contestazione.
“Saremo severissimi”, ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano, “e durissimi nel fare rispettare il diritto di manifestare, ma anche nel fare rispettare il diritto di tutti gli altri di godersi questa grande opportunità per l’Italia”.
“Non c’è – dicono fonti qualificate – una gestione unitaria e verticistica del corteo, non c’è chi possa parlare a nome di tutti”. Il corteo “No Expo” non ha mantenuto il pieno controllo sulla piazza, non si possono prevedere le azioni dei gruppi decisi allo scontro.