Questa pandemia ha cambiato la nostra quotidianità, le nostre abitudini, la nostra realtà.
Per la prima volta non abbiamo potuto trovare consolazione neppure nella religione: con il lockdown si sono serrate anche le Chiese. Impossibile andare a confessarsi, impossibile assistere alla messa o stringersi in silenzio nel proprio culto inginocchiati su uno scranno di legno.
In queste settimane diversi parroci hanno cercato di aggirare le regole, organizzando messe e riunioni di fedeli “clandestine”, soprattutto in concomitanza delle festività pasquali, ma in queste ore un parroco della provincia di Crema è andato oltre.
Nella giornata di ieri, nella chiesa di San Pietro Apostolo, il parroco don Lino Viola a Gallignano, frazione di Soncino, ha detto messa dinanzi ad una quindicina di fedeli.
Le forze dell’ordine, allertate, sono accorse sul posto ma il parroco si è rifiutato di interrompere la Messa.
Don Lino ha continuato la celebrazione, e i militari hanno chiamato il sindaco al telefono, confidando in un suo intervento persuasivo. Ma, come mostra il breve video registrato da uno dei presenti, don Lino non è arretrato.
Alla fine è scattata una sanzione di 680 euro per il parroco e di 280 per ciascun fedele.
“Pur consapevole dell’intima sofferenza e del profondo disagio di tanti presbiteri e fedeli per la forzata e prolungata privazione dell’Eucaristia – fa sapere la diocesi di Cremona con una nota – non si può non sottolineare con dispiacere che il comportamento del parroco è in contraddizione con le norme civili e le indicazioni canoniche che ormai da diverse settimane condizionano la vita liturgica e sacramentale della nostra Chiesa cremonese”.