La maggioranza si spacca sul tema della prescrizione. E’ stata infatti proposta una nuova modifica del testo di riforma della prescrizione che allunga di molto i termini per i reati di corruzioni.
La modifica apportata è stata proposta, con parere favorevole del governo, da Stefano Dambruoso e Sofia Amodddio. Ma la maggioranza si spacca infatti hanno votato a favore il Partito Democratico, Sel e Scelta Cicica mentre hanno detto un netto “No” Area Popolare e Fratelli D’Italia.
Il Movimento Cinque Stelle si è astenuto e su questo in una nota scrivono “Ci siamo astenuti sulla prescrizione voluta dal governo perché la riteniamo assolutamente insufficiente, noi vogliamo che la prescrizione si blocchi con il rinvio a giudizio. Il testo prevede un aumento della metà della pena massima per i limiti della prescrizione in alcuni reati come la corruzione, ma rimangono fuori tutti gli altri compresa la concussione. La nostra proposta era il raddoppio degli anni per una serie di reati gravi. Purtroppo tutti gli emendamenti sono stati bocciati dal Pd, compreso quello per eliminare la ex-Cirielli ritenuta anche dal Pd all’epoca legge vergogna”.
In realtà queste modifiche fanno si che si abbia finalmente una giustizia più equa per i reati di corruzione e che quindi non vadano in prescrizione come spiega il capogruppo Pd in commissione giustizia. Il Ministro delle riforme Maria Elena Boschi è fiduciosa che si troverà un accordo tra le parti. Il ddl anticorruzione verrà ridiscusso martedì 17 marzo. Se non ci sono cambiamenti in agenda.