La polizia egiziana avrà la possibilità di espellere gli stranieri omosessuali e negare loro l’ingresso nel Paese. A stabilirlo la Corte amministrativa egiziana, che ha respinto nella giornata di ieri un ricorso riguardante la decisione del ministero dell’Interno a seguito di un’espulsione di un cittadino libico omosessuale.
La notizia è stata diffusa nel pomeriggio del 14 aprile dal sito di Al Ahram. “La Corte amministrativa dell’Egitto ha confermato ciò che ha definito essere il diritto del ministero ad espellere stranieri omosessuali e ad interdire il loro ingresso in Egitto”. Il tribunale ha ribadito la decisione che venne presa nel 2008, precisando che è stata assunta per preservare l’interesse pubblico e religioso oltre ai valori sociali.
L’omosessualità non è un reato in Egitto, ma le persone accusate di essere gay sono spesso incriminate secondo le leggi che puniscono la “dissolutezza” o la “corruzione della morale pubblica”, in parole povere le leggi anti-prostituzione.
La decisione del Tribunale sarà un duro colpo per il turismo egiziano. I resort per stranieri sul Mar Rosso sono, per meglio dire erano, tra le mete più ambite per coppie gay.