Potrebbe essere l’ora di mandare in pensione il “vecchio” gesso a quanto pare, questa l’idea attuata dall’ospedale Santobono di Napoli.
Il tanto odiato gesso infatti, sarà sostituito da una protesi studiata appositamente per ogni paziente, sviluppata e stampata in 3D, un esoscheletro che sarà utilizzato su 60 pazienti, bambini, del Santobono Pausilipon di Napoli.
I bambini che beneficeranno di tale nuova applicazione sono di età compresa tra gli 11 e i 14 anni e come spiega il direttore generale dell’AORN Santobono Pausilipon, Anna Maria Minicucci: “L’ospedale Santobono tratta ogni anno circa 16mila pazienti con traumi che richiedono un intervento ortopedico, è evidente quindi, quale impatto positivo possa avere l’utilizzo di questa tecnologia sulla qualità della vita dei nostri piccoli pazienti”.
Poi ha proseguito: “Per realizzare questo progetto si è attivato un virtuoso modello di collaborazione tra istitutizioni e cioè il CNR, la Fondazione Santobono Pausilipon, Azienda Ospedaliera Santobono Pausilipon e la Banca D’Italia. L’obiettivo è ambizioso, se la sperimentazione ci darà risultati sperati nei reparti ortopedici pediatrici italiani, oltre alla sala gessi potremmo avere dei laboratori per la stampa 3D degli esoscheletri”.
Dunque grazie alla collaborazione di più istituzioni, come ha ricordato Anna Maria Minicucci, è partito il primo progetto pilota che potrebbe dare ottimi frutti in breve tempo.