Fatih Akin è il regista del nuovo film, dal titolo The Cut, presentato in questi giorno alla Mostra di Venezia, che racconta la storia del genocidio armeno. Il regista, in seguito alla presentazione del film, ha reso noto di aver ricevuto delle vere e proprie minacce di morte.
Obiettivamente si tratta di un film che non è stato accolto bene dalla Turchia, che mai ha riconosciuto il genocidio del popolo armeno, e il film narra appunto di uno sterminio premeditato di circa un milione e mezzo di persone, appartenenti al popolo armeno. La Ankara da sempre ha respinto queste accuse, affermando che non si tratta di un milione di persone morte, ma di 350 mila e che morirono per tragica fatalità nel corso dei trasferimenti della popolazione armeno nell’est del Paese. Il film è ambientato nel 1915 a Mardin, dove un giorno arriva la polizia turca nel cuore della notte, irrompendo nelle case armene portando via tutti gli uomini per farli arruolare nell’esercito, compreso un giovane fabbro,protagonista del film.
Il regista, ha dichiarato: ” Mi sono accorto, di avere diretto un film epico, un dramma, un’avventura e un western tutti insieme. Il film sarebbe potuto essere ambientato cento anni fa, ma non potrebbe essere più attuale: è un racconto di guerra, oltre a mostrare il potere dell’amore e della speranza che ci permette di raggiungere l’inimmaginabile”.