Il porto di Dover, in Inghilterra, è stato preso d’assalto da interminabili code di auto per attraversare la Manica.
Le difficoltà nell’effettuare la traversata verso la Francia hanno già portato le autorità britanniche e francesi a scambiarsi accuse, con gli inglesi che accusano Parigi di mancanza di preparazione e i francesi incolpano la Brexit.
“Per favore, c’è molto traffico al controllo di frontiera del porto di Dover. Se hai una prenotazione per viaggiare oggi, ti preghiamo di arrivare con almeno 3-4 ore per passare i controlli di sicurezza“, chiede, sul suo account Twitter, la compagnia di navigazione P&O Ferries, che assicura che tutti i passeggeri muniti di biglietto saliranno a bordo della prima nave in partenza, una volta effettuato il “check-in”.
Secondo l’agenzia Efe, si stima che quasi 3.000 camion siano parcheggiati sulla strada principale a sud-est dell’Inghilterra, la M20, che dà accesso al porto di Dover.
Il funzionario del porto di Dover, Doug Bannister, ha ammesso, in alcune dichiarazioni alla BBC, che questo sabato, il primo giorno delle vacanze scolastiche nel Regno Unito, dovrebbe essere “il giorno più impegnativo“.
Bannister ha accusato venerdì la Francia di non aver dispiegato un numero sufficiente di poliziotti di frontiera per accelerare i controlli, dicendo che ciò era già stato fatto per oggi, quindi era improbabile che lo stesso si ripetesse.
Tuttavia, il funzionario ha avvertito che l’ingorgo di venerdì è ancora in fase di allentamento e che il “grande numero” di camion sulla M20 potrebbe rendere difficile l’operazione.
Nelle ultime ore le autorità di entrambe le sponde della Manica si sono scambiate accuse, con il ministro degli Esteri britannico, Liz Truss, che ha criticato duramente i ritardi a Dover e sollecitato il governo francese ad “agire” per porre fine alle lunghe file di attesa.
“Questa terribile situazione avrebbe dovuto essere del tutto prevenibile ed è inaccettabile. Abbiamo bisogno che la Francia rafforzi la capacità al confine per limitare qualsiasi futura interruzione ai turisti britannici e garantire che questa terribile situazione sia evitata in futuro“, cita Efe.
Da parte francese, il deputato di Calais Pierre-Henri Dumont ha ritenuto che questi ingorghi siano una “conseguenza della Brexit” e che si sarebbero ripetuti nel breve e medio termine.