La cucina regionale italiana è ricchissima, e ci sono piatti che riconoscono una regione piuttosto che un’altra, ma in tutte le regioni che affacciano sul mare o che comunque sono amanti del buon pesce fresco, c’è un piatto che non può che mettere d’accordo tutti: la frittura di paranza.
La frittura di paranza è una frittura di pesce di piccolo taglio, che deve il suo nome all’omonima barca da pesca per la pesca a strascico comunemente impiegata dalle marinerie italiane.
Bando al pesce surgelato che rilascerebbe troppa acqua, deve categoricamente essere utilizzato pesce fresco, ma quali sono i pesci da preferire per avere una frittura ricca e a regola d’arte?
Il fritto misto di paranza si fa esclusivamente con pesciolini fino a circa 7 cm di lunghezza e con pesci di piccole dimensioni da 7 a 10 cm.
In genere vengono prediletti merluzzetti, triglie, sogliolette, suace, ma possono esservi anche altre varietà di pesce di piccolo taglio, come alici, mazzoni, retunni o vope.
Prima di cuocerli, i pesciolini vanno solo sciacquati, senza essere sventrati, e poi asciugati, infarinati e fritti. Appena tolti dall’olio, vanno fatti asciugare su carta assorbente, salati e serviti con fette di limone.