Ha combattuto fin quando ha potuto, fin quando mente e corpo hanno resistito allo stress e al dolore, poi ha fatto la coraggiosa scelta della sedazione profonda, che però non si è protratta per più di qualche giorno.
Nelle scorse ore, ed esattamente nella notte tra sabato 11 e domenica 12 gennaio, si è spento Giovanni Custodero, dopo aver lottato per quattro anni contro un sarcoma osseo che prima l’ha costretto all’amputazione di una gamba, poi si era ripresentato aggredendo femori, clavicola sinistra e cranio e costringendolo a cinque interventi e sedute di chemio e radioterapia.

L’ex portiere di calcio a 5 originario di Pezze di Greco (Brindisi), è morto all’età di 27 anni e il 6 gennaio aveva annunciato su Facebook di voler ricorrere alla sedazione profonda, per lenire il dolore.
La decisione aveva suscitato la commozione di centinaia di persone, amici o semplici conoscenti che hanno invaso la bacheca di Giovanni di messaggi d’affetto e sostegno.
“Ho deciso di trascorrere le feste lontano dai social ma accanto alle persone per me più importanti. Però, ora che le feste sono finite, e con loro anche l’ultimo granello di forza che mi restava, ho deciso che non posso continuare a far prevalere il dolore fisico e la sofferenza su ciò che la sorte ha in serbo per me”, aveva annunciato sui social.
La sedazione alla fine è durata meno di una settimana, con la morte che è giunta quasi come una liberazione per quella che ormai era una vita fatta esclusivamente di dolore fisico insostenibile.