Ciao Darwin è certamente una trasmissione leggera, non certo un format creato per educare ma semplicemente per divertirsi e certamente non stare lì a pensare.
Per gli ascolti ovviamente, si fanno differenze superficiali, si mettono in mostra corpi, ma gli americani hanno trovato l’unica accusa che, onestamente, non ci sentiamo di condividere: il razzismo.
Cosa è successo?
La trasmissione condotta da Paolo Bonolis è stata accusata di razzismo dallo statunitense David Adler, fondatore dell’associazione Progressive International, con un tweet diventato immediatamente virale.
«Ho acceso la tv italiana – ha scritto Adler su Twitter – e ho trovato il canale Mediaset di Berlusconi che trasmetteva uno show chiamato Ciao Darwin, nel quale gli italiani applaudono mentre una straniera nera viene affogata in una vasca d’acqua per aver risposto male a delle domande. Il tutto osservato da due uomini con un completo e da una donna silenziosa in bikini».
Naturalmente bastava cercare il format del programma per capire che non si annega nessuno, ma era semplicemente il gioco finale, in cui finiscono tutte le categorie in gara, al di là di sesso, età, colore della pelle e religione.
Ma a difendere il programma ci ha pensato ironicamente un suo storico autore, Marco Salvati: «Mi dispiace che tu abbia perso la parte migliore, quando uccidiamo tutti i concorrenti che hanno perso, senza distinzione tra bianchi e neri. Ai bambini a casa piace».