Negli Stati Uniti nel 2040 potrebbe iniziare una guerra civile, che porterà al crollo dello stato. La dichiarazione corrispondente è stata fatta dall’editorialista di National Interest Mark Katz.
Secondo tale affermazione, a questo punto la popolazione statunitense diventerà prevalentemente non bianca. Tuttavia, è improbabile che i bianchi, rimasti in minoranza, vogliano dare volontariamente il potere alla nuova maggioranza e cercare di mantenere una posizione dominante nella società.
Katz crede che dopo questo inizieranno disordini nel paese, che si svilupperanno in una guerra civile. A sua volta, il suo esito logico sarà il crollo dello stato americano.
L’esperto è fiducioso che dopo questo, il posto dell’America, in ambito internazionale, sarà occupato da altri paesi.
In tal modo, gli Stati perderebbero una quantità significativa di territorio e probabilmente perderebbero la loro capacità di agire come una superpotenza. Inoltre, i resti indeboliti degli Stati Uniti possono essere subordinati ad altri stati.
In precedenza, Sarah White, analista del Lexington Institute negli Stati Uniti, ha detto come l’Occidente potrebbe “neutralizzare” il fattore Kaliningrad in caso di conflitto armato con la Russia.
Secondo lei, la semi-exclave, al confine con Polonia e Lituania, potrebbe dare “molti grattacapi all’Alleanza del Nord Atlantico”.
L’osservatore ha ricordato che la regione è ben armata: ha sistemi Iskander-M ad alta precisione, caccia con missili da crociera e funge anche da base per l’imponente Marina russa.
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