Più passano i giorni e più gli italiani sono insofferenti: se è vero che il governo sta facendo di tutto per supportare imprese e famiglie, è anche vero che molti piccoli e grandi imprenditori rischiano di perdere quello che hanno costruito in una vita.
La chiusura prolungata ha messo in ginocchio tutti, e quindi il cronoprogramma della fase 2 scontenta i più: perché se la curva dei contagi, soprattutto in alcune regioni, è bassissima, bisogna attendere giugno per riaprire?
Le pressioni delle regioni sono state così forte che a quanto pare ora il governo ci sta ripensando.
«Tutti noi – ha detto il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia – vogliamo arrivare alle differenziazioni territoriali. Dal 18 maggio molte attività potranno riaprire, ma lo si dovrà fare in sicurezza, e le Regioni che decideranno di farlo senza il rispetto delle linee guida Inail se ne assumeranno la responsabilità».
«Dal Governo non c’è alcuna volontà di protrarre questo lockdown residuo», ha aggiunto Giuseppe Conte sulla vendita al dettaglio e gli esercizi commerciali, nell’incontro con Rete Imprese Italia. «Se c’è la possibilità di anticipare qualche data, possiamo anche valutare delle aperture ulteriori».
Parrucchieri, bar e ristoranti potrebbero quindi aprire, in alcune regioni, già il 18 maggio.