L’ultimo decreto ministeriale ha già ridotto al minimo le libertà concesse agli italiani: è permesso uscire di casa solo per comprovate esigenze di salute e di lavoro, ed in caso di necessità.
Ma diversi presidenti delle Regioni e sindaci hanno deciso, con ordinanze proprie che stanno fioccando in queste ore, di aumentare ulteriormente le restrizioni, chiudendo anche quelle poche strutture che la normativa statale aveva lasciato aperte e proibendo persino “l’ora d’aria”, che non si è mai negata neppure ai detenuti.
La sindaca Virginia Raggi nella serata di ieri ha firmato un’ordinanza valida fino al 25 marzo. “Al fine di contenere l’emergenza sanitaria ed evitare ogni possibile occasione di concentrazione di persone”, si legge in una nota del Campidoglio, “con ordinanza della sindaca Virginia Raggi è stata disposta l’immediata chiusura di ville, aree giochi e parchi pubblici recintati di Roma”.
Ancora più drastico Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania: in quarantena chi passeggia per strada senza motivo.
“Vi è un’ordinanza che prevede che non si possa circolare liberamente nelle strade se non per motivi di urgenza, come andare a fare la spesa o portare fuori i cani, quello che è vietato è passeggiare. Qui noi abbiamo avuto una comunicazione confusa anche da parte di organi del governo nazionale. L’ordinanza prevede che chi non si adegua, cioè chi va in giro senza motivo, è passibile di tre mesi di carcere e di ammenda fino a 200 euro. Queste misure non vengono ancora messe in atto dalla polizia al momento, anzi abbiamo sentito comunicazioni sbagliate persino dal ministero dell’Interno, come quella secondo cui si può passeggiare a un metro di distanza l’uno dall’altro. Idiozia”.
Poi in serata la rettifica dallo staff del presidente della Regione, comunicata alle agenzie di stampa: resta la possibilità di fare attività sportiva e motoria all’esterno, rispettando la distanza di un metro.