La NASA ha annunciato che la fase di messa a fuoco primaria dello specchio primario del James Webb Telescope è stata completata con successo.
Di recente, l’immagine della stella target di tutti i 18 segmenti è stata combinata in uno solo e ora la messa a fuoco è stata completata.
Ma soprattutto, la sensibilità dell’attrezzatura e le prestazioni complessive del progetto si sono rivelate così elevate che i risultati delle future osservazioni promettono di superare tutte le aspettative.
Le immagini di galassie lontane sono visibili sullo sfondo della stella bersaglio su cui era focalizzato lo specchio primario. Una di queste si trova a una distanza di circa 5 miliardi di anni luce da noi, e queste sono solo le prime e piuttosto primitive osservazioni di questo potente telescopio spaziale.
Lo specchio primario del James Webb deve ancora subire una serie di regolazioni fini, che il team del telescopio prevede di completare entro l’inizio di maggio.
Successivamente, inizierà la fase di messa a punto dell’attrezzatura scientifica del telescopio: ricevitori di infrarossi nel vicino e medio infrarosso, nonché uno spettrografo.
Tuttavia, già nella fase attuale, gli scienziati possono affermare con sicurezza che non ci sono interferenze significative nel canale ottico del telescopio dal sistema di specchi ai ricevitori di immagini e l’attrezzatura funziona oltre ogni aspettiva.
La NASA ha anche rilasciato un nuovo selfie con il telescopio.
L’immagine è stata presa dalla telecamera di regolazione dello strumento a infrarossi NIRCam. Invece di un’immagine del cielo, questo nodo fissa l’uniformità di “illuminazione” di ciascuno dei 18 segmenti dello specchio primario.
Il selfie mostra la differenza negli spazi tra i segmenti. Nei prossimi mesi avverrà l’adeguamento in modo che i segmenti diventino quasi un tutto unico.
Le prime osservazioni scientifiche e le prime immagini del cielo verificate, il telescopio James Webb comincerà a trasmetterle alla Terra con l’inizio dell’estate.
I suoi strumenti saranno in grado di guardare ancora più in profondità nelle profondità dell’universo – al momento della nascita delle prime galassie e persino delle prime stelle.
Oggi, le teorie sull’evoluzione dell’universo in queste fasi non corrispondono più alle osservazioni degli astronomi.
Molti dei processi osservati sono sorti molto prima di quanto forniscano i calcoli.
fonte@Nasa