Nel Giorno della memoria dedicato ai martiri delle Foibe nella piazza di Marghera, in provincia di Venezia, è stato imbrattato il monumento a loro dedicato. Falce e martello spruzzati con una vernice rossa ad infangare la memoria delle persone appartenenti alla popolazione giuliano-dalmata, infoibate negli inghiottitoi carsici alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il processo di “infoibamento” fu avviato dal nazionalismo voluto dal regime comunista di Tito, che avviò un vero genocidio contro le persone italiane e slovene al confine.
Sdegnato Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia: “Sono atti vili, compiuti da soggetti ideologicamente ispirati da culture dell’intolleranza e del conflitto continuo verso chi è stato vittima di azioni barbare”.
Un episodio simile purtroppo si è verificato anche a Roma, dove è stata spruzzata della vernice bianca sul monumento dedicato alle vittime delle foibe dove campeggiava un volantino con su scritto: “No alla Giornata del ricordo revisionista”.