Sendono ancora nel 2014 i prezzi delle abitazioni segnando un calo del 4,2%, dopo il tonfo del 7,2% del 2013.
A rilevarlo l’Istat, specificando che il ribasso è dovuto a una riduzione del 5,0% dei prezzi delle abitazioni esistenti e del 2,2% dei prezzi di quelle nuove, -2,4% nel 2013.
In media nel 2013 il calo rispetto al 2012 era stato del 5,7%. Dal 2010, i prezzi degli immobili hanno subito un calo dell’ 11,5%.
L’Istat ha notato che nell’ultimo anno la flessione ha comunque avuto un ridimensionamento e sono stati rilevati dei segnali di ripresa in merito alle compravendite, in aumento del 3,6% secondo l’Agenzia delle Entrate.
Durante l’ultimo trimestre del 2014 i prezzi degli immobili acquistati per fini abitativi o per investimento, hanno subito un ribasso dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,9% nei confronti dello stesso periodo del 2013.
Confedilizia ha commentato i risultati dichiarando che “dall’Istat, immancabilmente, arrivano nuovi dati negativi sul mercato immobiliare, in crisi ormai dall’inizio del 2012, anno d’introduzione dell’Imu. Questa volta i numeri riguardano i prezzi, in calo da oltre tre anni. Si tratta, peraltro, di dati persino sottostimati, non potendo essi evidenziare la perdita di valore che hanno subìto tutti quegli immobili che ad un atto di compravendita non riescono neppure ad arrivare, a causa del blocco che il mercato continua a soffrire”.
“È necessario e urgente interrompere questo stillicidio di notizie negative per il comparto immobiliare e per l’intera economia. Per farlo, l’unica strada è dare un segnale forte di inversione di tendenza sulla tassazione degli immobili, quasi triplicata rispetto al 2011. Solo in questo modo può sperarsi di restituire fiducia, e quindi possibile sviluppo, ad un settore stremato” ha poi concluso.