Secondo l’Istat cresce la pressione fiscale italiana degli ultimi tre mesi del 2014, attestandosi oltre il 50%, il 50,3% ad essere precisi.
La crescita è dello 0,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. In base ad alcune indagini ISTAT, il rapporto debito/pil nel 2014 è del 3%, lo 0,1% in più rispetto all’anno precedente.
Il reddito delle famiglie è in leggero aumento se rapportato al 2014, ma il potere d’acquisto rimane praticamente invariato.
E il potere di acquisto è il vero indicatore rilevante nella società. Con questo dato si dimostra il benessere o meno di una famiglia tipo.
L’Istituto Nazionale di Statistica ha inoltre rilevato che, nel periodo dell’ultimo trimestre 2014, l’avanzo del bilancio pubblico è stato, in sintesi, di 10.132 milioni di euro.
Inoltre, l’incidenza dell’avanzo sul Pil è stata del 2,4%, un po’ meno rispetto a quella relativa all’ultimo trimestre del 2014.
Secondo Il Sole 24 Ore “L’aumento della pressione fiscale 2014 non può comunque tenere conto delle misure adottate dall’Esecutivo Renzi, a partire dagli 80 euro fino al taglio del costo del lavoro sull’Irap e alla decontribuzione per nuove assunzioni. Misure queste che manifesteranno i loro effetti sul taglio del cuneo fiscale solo a partire dal 2015 e successivamente dal 2016 con la riduzione operativa dell’Irap per le imprese”.