Kurt Cobain il 20 febbraio avrebbe compiuto mezzo secolo se il 5 aprile del 1994 non avesse deciso di togliersi la vita a soli ventisette anni.
Una morte che dopo ventitré anni è ancora avvolta nel mistero, per molti l’ipotesi del suicido non è verosimile e si è ipotizzato anche ad un coinvolgimento della moglie nella morte del leader dei Nirvana.
Fu trovata anche una lettera scritta da Kurt Cobain al suo amico immaginario Boddah, le sue ultime parole furono: “Io da troppi anni ormai non provo più emozioni nell’ascoltare musica e nemmeno nel crearla, nel leggere, e nello scrivere. Questo mi fa sentire terribilmente colpevole. Per esempio quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento il maniacale urlo della folla, non ha nessun effetto su di me, non è come era per Freddie Mercury: a lui la folla lo inebriava, ne ritraeva energia e io l’ho sempre invidiato per questo, ma per me non è così. Il fatto è che io non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti, né nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e di far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco”.
A nessuno è dato sapere cosa sarebbe stato dei Nirvana e della loro musica se Kurt Cobain oggi era ancora vivo, una cosa è certa anche dopo oltre vent’anni dalla sua morte il suo personaggio è ancora vivo nel cuore di milioni di fans in tutto il mondo.