Quando il premier Giuseppe Conte ha anunciato il nuovo dpcm, quello che entrerà in vigore da domani, sono stati tanti quelli scontati: del resto ci si aspettava un allentamento delle maglie molto più ampio.
Scontentati soprattutto parrucchieri ed estetisti, che a quanto pare non potranno riaprire pria di giugno, ma anche la Chiesa: non è stata infatti prevista la riapertura delle chiese.
La Cei è quindi immediatamente insorta, ma a quanto pare in queste ore si è riusciti a raggiungere un compromesso.
Secondo le prime indiscrezioni, le messe potranno ricominciare “probabilmente entro la fine del mese”.
“Esprimo la soddisfazione mia, dei vescovi e, più in generale, della comunità ecclesiale per essere arrivati a condividere le linee di un accordo, che consentirà, nelle prossime settimane, sulla base dell’evoluzione della curva epidemiologica, di riprendere la celebrazione delle Messe con il popolo”, ha annunciato il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti.
“Come Chiesa – riconosce Bassetti – abbiamo condiviso, certo con sofferenza, le limitazioni imposte a tutela della salute di tutti, senza alcuna volontà di cercare strappi o scorciatoie, né di appoggiare la fuga in avanti di alcuno; ci siamo mossi in un’ottica di responsabilità, a tutela soprattutto dei più esposti. Ribadisco l’importanza che non si abbassi la guardia ma si accolgano le misure sanitarie nell’orizzonte del rispetto della salute di tutti, come pure le indicazioni dei tempi necessari per tutelarla al meglio”.