L’ultimo annuncio della NASA ha fatto risuonare con entusiasmo le orecchie di molti aspiranti astronauti: l’agenzia spaziale americana ha aperto le candidature per reclutare nuovi membri per il suo prestigioso corpo di astronauti. Questo momento arriva in un periodo particolarmente eccitante per l’esplorazione spaziale, con la NASA che si prepara per le future missioni della stazione spaziale internazionale, la Luna e, infine, Marte.
La recente cerimonia di laurea dei nuovi astronauti, soprannominati “The Flies”, ha visto la partecipazione di dieci individui dopo due anni di formazione di base. Questi nuovi membri, quattro donne e sei uomini, hanno ricevuto il distintivo d’argento della NASA, un simbolo di idoneità per le assegnazioni di volo spaziale, continuando una tradizione che risale agli originali astronauti del programma Mercury. La pin verrà scambiata con una versione d’oro dopo il loro primo ingresso nello spazio.
La NASA, dal lontano aprile del 1959, ha selezionato 360 americani per il suo corpo astronauti, e tutti tranne tre hanno ottenuto la qualificazione per il lancio. Il recente gruppo di laureati, noto affettuosamente come “The Flies”, rappresenta la continuazione dell’impegno della NASA nel mettere “l’umano” nel volo spaziale umano. Sono pronti per essere assegnati a missioni verso la stazione spaziale internazionale, la Luna nell’ambito del programma Artemis, e eventualmente Marte.
Questo nuovo ciclo di reclutamento segna un’epoca di crescente diversità e inclusione nell’astronautica. Oggi, il 42% degli astronauti attivi della NASA proviene da background in scienze della ricerca o medicina, spaziando dall’oceanografia alla fisica. La diversità non si limita solo alla nazionalità o al genere, ma include anche una vasta gamma di competenze e specializzazioni scientifiche. La NASA cerca individui con un’ampia varietà di talenti e esperienze, sottolineando che “ognuno ha un talento speciale da portare” nel corpo degli astronauti.
Il processo di selezione è noto per la sua selettività e rigore. I requisiti minimi per candidarsi includono la cittadinanza statunitense, un titolo di master in campi STEM e almeno due anni di esperienza professionale, o 1.000 ore di esperienza di volo a reazione per i piloti. I candidati che superano la prima fase viaggiano a Houston per un processo di intervista in due fasi, dove le abilità tecniche e la capacità di lavorare in team vengono valutate attentamente. La prossima generazione di missioni Artemis, in particolare, richiede una profonda competenza tecnica e una forte capacità di lavorare in ambienti stressanti, sfidanti e isolati.
L’interesse e l’entusiasmo per far parte del prossimo capitolo dell’esplorazione spaziale sono palpabili, e la NASA invita aspiranti astronauti di ogni background a candidarsi, promettendo un futuro di scoperte e avventure oltre i confini della Terra. Con missioni pianificate non solo per la stazione spaziale internazionale ma anche per destinazioni più lontane come la Luna e Marte, i nuovi astronauti avranno l’opportunità unica di contribuire a pietre miliari storiche nell’esplorazione spaziale.