L’idea che la prossima pandemia possa sorgere dagli esseri umani stessi non è solo una possibilità teorica ma una realtà basata su fattori scientifici, sociali e ambientali interconnessi. Gli studi e le ricerche condotti da esperti del campo indicano vari scenari e fattori di rischio che potrebbero portare a nuove pandemie, evidenziando al contempo l’importanza della preparazione e della prevenzione.
Le origini di una futura pandemia sono difficili da prevedere a causa della natura imprevedibile delle malattie infettive e del loro potenziale di trasmissione da animali a umani. La stretta convivenza tra persone e animali, sia domestici che selvatici, aumenta il rischio di spillover, ovvero il salto di un patogeno da una specie all’altra, che può portare a nuove malattie infettive umane. Un esempio storico è l’influenza del 1918, ma da allora abbiamo assistito a diverse pandemie meno letali, dimostrando che il rischio è in continuo aumento.
La ricerca moderna ha identificato 70 linee di virus con il più alto potenziale pandemico, sottolineando l’importanza di monitorare i virus correlati ai patogeni umani conosciuti per affinare gli sforzi di sorveglianza verso i virus RNA più minacciosi. La comprensione dell’ascendenza dei virus può aiutare i ricercatori a individuare quali varianti hanno il potenziale per diventare la cosiddetta Malattia X, un patogeno ipotetico non ancora identificato ma considerato una significativa minaccia futura.
I cambiamenti climatici e l’antropizzazione sono tra i principali motori dell’emergere di nuove malattie. La deforestazione, l’urbanizzazione e l’intensa produzione di carne avvicinano sempre più animali e umani, aumentando la probabilità di spillover. La “one health” approach, che integra la salute umana, animale e ambientale, è fondamentale per rispondere rapidamente ai rischi pandemici e per mantenere un ambiente sano che protegga la salute umana.
Inoltre, l’articolo pubblicato da esperti della Columbia University sottolinea come la modernità sia sia la causa sia la cura delle pandemie globali. Gli avanzamenti tecnologici, se impiegati con rapidità, cooperazione e fiducia, possono ridurre il rischio di future catastrofi sanitarie. Tuttavia, fattori come la crescita demografica, l’urbanizzazione, l’aumento del consumo di carne e la maggiore vicinanza alla fauna selvatica incrementano il rischio di spillover di virus animali negli esseri umani.
Per prevenire le future pandemie, è cruciale la collaborazione globale per combattere la sfiducia tra le nazioni e tra le popolazioni e i loro funzionari sanitari pubblici. La fiducia è l’elemento umano che determinerà la capacità del mondo di utilizzare il dono della scienza moderna per evitare catastrofi.