La sonda spaziale Voyager 1 ha ripristinato le comunicazioni con la Terra utilizzando un trasmettitore radio di riserva, rimasto inutilizzato dal lontano 1981. Dopo oltre 43 anni di inattività, l’antenna in banda S è stata riattivata per superare una serie di problematiche tecniche che avevano interrotto i contatti con la sonda.
![La sonda Voyager 1 ricomincia a trasmettere](https://24hlive.it/wp-content/uploads/2024/11/La-sonda-Voyager-1-ricomincia-a-trasmettere.webp)
Voyager 1 e la comunicazione persa: un rapido aggiornamento
Recentemente, Voyager 1 ha sperimentato un malfunzionamento che l’ha costretta a entrare in modalità protettiva per preservare energia. Tutto è iniziato il 16 ottobre, quando il Deep Space Network (DSN) della NASA, una rete globale di antenne progettate per comunicazioni spaziali a lungo raggio, ha inviato un comando alla sonda per attivare uno dei riscaldatori di bordo. Questo comando ha portato Voyager 1 a spegnere il trasmettitore primario in banda X e a passare a quello di riserva, in banda S, che consuma meno energia.
Il problema è stato scoperto il 18 ottobre, quando il team di volo non ha ricevuto il segnale previsto sulla frequenza di banda X. Solo più tardi, quello stesso giorno, gli ingegneri sono riusciti a captare un debole segnale di emergenza. Il 19 ottobre, però, le comunicazioni sono nuovamente crollate, e la situazione sembrava peggiorare.
L’attivazione del sistema di protezione dai guasti
L’origine di questo problema sembra risiedere nel sofisticato sistema di protezione dai guasti della Voyager 1. Questo sistema è progettato per gestire autonomamente i malfunzionamenti a bordo, spegnendo dispositivi non essenziali per garantire il funzionamento della sonda. Si ritiene che il passaggio al trasmettitore di riserva sia stato provocato da un eccessivo consumo energetico o da una condizione critica non ancora identificata. La sonda, lanciata nel 1977, ha vissuto un numero crescente di problemi tecnici a causa dell’usura dei suoi strumenti, accentuati dalle difficili condizioni dello spazio interstellare.
Un’operazione ad alta tensione
Il team di controllo ha dovuto agire con cautela. La scelta di inviare un segnale al trasmettitore in banda S è stata motivata dalla necessità di evitare ulteriori attivazioni del sistema di protezione. Finalmente, il 22 ottobre, un comando è stato inviato al trasmettitore di riserva. Due giorni dopo, il 24 ottobre, Voyager 1 ha ristabilito la connessione, confermando che il segnale, sebbene più debole, era stato ricevuto correttamente.
Le sfide future e il valore di Voyager 1
Gli ingegneri della NASA stanno ora indagando sulle cause del problema, cercando di capire perché il sistema di protezione sia entrato in azione nonostante la sonda dovesse avere energia sufficiente per operare i riscaldatori. Potrebbero essere necessarie settimane per risolvere completamente il mistero.
Nonostante l’età avanzata e le enormi distanze da cui opera, Voyager 1 continua a offrire dati preziosi dall’esterno del nostro sistema solare. Dal 2012, anno in cui ha attraversato i confini del sistema solare, è la prima navicella a spingersi nello spazio interstellare. Anche se il tempo ha lasciato il segno sui suoi sistemi, gli scienziati non smettono di essere sorpresi dalla sua capacità di trasmettere informazioni cruciali, sfidando ogni aspettativa.
Conclusione
La capacità della Voyager 1 di riprendere le comunicazioni anche con risorse energetiche ridotte e sistemi datati è una testimonianza della robustezza del design e della competenza degli ingegneri che la gestiscono. Mentre il viaggio della sonda continua oltre i confini del nostro sistema solare, rimane un simbolo di esplorazione e resistenza tecnologica, mantenendo viva la speranza di scoprire nuovi segreti dell’universo.