Ieri, durante la riunione a porte chiuse della “Coalizione Sociale”, il leader della Fiom ha dichiarato “Siamo di fronte a una novita’ assoluta: non e’ mai successo prima che il governo cancellasse dei diritti senza un confronto con le associazioni sindacali, ne’ con le persone interessate”.
Il riferimento di tali affermazioni è indirizzato al Jobs Act. Maurizio Landini ha inoltre affermato in una lettera inviata ai sindacalisti rappresentanti di “associazioni, reti, movimenti e personalità” che tale riforma del lavoro ha scaturito “l’abolizione dello statuto dei lavoratori. Non ci fermiamo”, ha continuato “vogliamo unire tutto ciò che il governo sta dividendo, tutti quelli che hanno bisogno di vivere per lavorare. La politica non e’ proprietà privata”.
Al termine della riunione Landini ha dichiarato “C’e’ bisogno di un rinnovamento del sindacato per evitarne la cancellazione, è in atto un processo di cancellazione delle sigle sindacali”.
“Ben venga questo collaborare insieme per rappresentare con maggior forza la richiesta di dignità, di lavoro, di giustizia sociale” ha dichiarato don Luigi Ciotti al Fatto Quotidiano. Il 28 marzo, a Roma ci sarà una manifestazione che è della Fiom ma “aperta a tutti quelli che condividono i nostri obiettivi”.