Larry Page, fondatore di Google, è intervenuto sulla spinosa questione dello spionaggio online, durante una conferenza a Vancouver.
Il numero uno di Google si è detto deluso da come il governo abbia scavato nella privacy degli utenti della rete e non solo, lo spionaggio online e la parola democrazia non combaciano assolutamente.
La libertà e la privacy degli utenti in rete deve essere un diritto e senza questo diritto non esiste democrazia, inoltre la cosa più deludente è che il governo sia andato avanti senza che nessuno sapesse niente.
La sicurezza è dettata dalla riservatezza, ma questo però non deve tarpare le ali a progetti di crowdsourcing, che secondo il numero uno di Google, possono essere veramente interessanti e riporta il suo personale esempio.
Tempo fa infatti Larry Page perse la voce per una paralisi alle corde vocali, in questo caso sarebbe stata una cosa estremamente positiva, condividere le cartelle mediche personali per visionare i problemi che stava attraversando, tutto questo ovviamente in forma anonima.