Le profezie di San Malachia sono le più attendibili?
Le profezie sono presenti in tutte le culture. E nella tradizione cattolica, le profezie di san Malachia sono tanto note quanto controverse.
Le profezie di Malachia e i Papi
Si dice che San Malachia o Malachia di Armagh (per la città irlandese dove nacque) abbia scritto testi profetici apparsi cinque secoli dopo la sua morte, nel 1595. Questa raccolta è stata chiamata la “Profezia dei Papi“.
Il testo è composto da 112 brevi frasi o espressioni latine che si dice anticipino il futuro e predicono persino la fine dei tempi.
Parlano di come sarà ogni papa della Chiesa cattolica fino all’ultimo, dopodiché verrà l’Apocalisse.
San Malachia scrive le sue 111 frasi e aggiunge un’ultima frase sull’ultimo papa prima della lotta finale, decisiva e distruttiva, che segnerebbe la fine del mondo.
Lo chiama “Pietro il Romano“. Logicamente alcuni si chiedevano se papa Francesco sarebbe stato l’ultimo pontefice predetto da san Malachia.
Non c’è una coincidenza nel nome, ovviamente, ma i testi profetici sono spesso scritti in codice e gli esperti sorgono sempre per decifrare ciò che viene detto occultamente.
Nessun Papa prende il nome di Pietro
Nessun Papa ha scelto il nome Pietro per assumere il ruolo di Sommo Pontefice. Si crede che sia per impedire che questa profezia di Malachia si avveri.
Secondo alcune interpretazioni del testo di Malachia, il penultimo papa fu Benedetto XVI. Così, il suo successore chiuderebbe il ciclo. E poi sarebbe arrivata la terrificante premonizione.
San Malachia avrebbe scritto in questa frase 112:
“In psecutione. extrema SRE sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus, quibus transactis civitas septicollis diruetur, et Iudex tremedus iudicabit populum suum. Finis“.
Il che significa: “Durante l’estrema persecuzione, nella Santa Romana Chiesa regnerà Pietro il Romano, il quale pascerà il suo gregge in mezzo a tante vicissitudini, dopo di che sarà distrutta la città dei sette colli e il terribile Giudice giudicherà il suo popolo“.
La profezia di Malachia era un testo apocrifo?
Molti storici sostengono che la profezia di san Malachia sia un testo apocrifo. Una contraffazione. Apparve quasi cinquecento anni dopo la morte del santo e fu pubblicato a Venezia dal monaco benedettino francese Arnold de Wyon, che affermò di averlo trovato mentre ricercava negli archivi del suo ordine.
In realtà, i testi profetici e religiosi sono spesso delle specie di poesie, piene di metafore spirituali. Un avvertimento sui pericoli che ci attendono. La loro interpretazione è quindi di solito piuttosto libera e la fine del mondo ha dovuto essere rimandata più volte.
La Chiesa, in generale, ha mantenuto una certa ambiguità riguardo alla profezia di san Malachia. Questa e altre predizioni di santi e santi sono autorizzate ma lo stesso Benedetto XVI, quando dirigeva la Congregazione per la Dottrina della Fede, consigliava nei suoi documenti di non darne mai un’interpretazione letterale.
fonte@Zeleb.es