Le notizie si fanno peggiori di giorno in giorno e ormai quello di pandemia non è più un rischio ma una realtà: l’epidemia di ebola si è spinta fino in Nigeria.
L’Africa occidentale è in ginocchio: i morti sono centinaia, migliaia i contagiati, le misure sanitarie ancora inesistenti e il pericolo di contagio è altissimo per chiunque abbia contatti con la zona.
Notizie di contagiati iniziano ad arrivare anche tra i medici e gli infermieri che operano per cercare di salvare quante più vite possibili: il visrus continua il suo cammino di morte.
L’epidemia è la più feroce mai registrata in Guinea, Liberia e Sierra Leone e la minaccia ora è serissima anche in Nigeria. Le autorità sanitarie hanno confermato che un uomo morto a Lagos, la più grande città africana, è risultato positivo al test: il 40enne, dipendente del governo liberiano, era stato ricoverato in isolamento appena sbarcato in aeroporto.
Il numero di vittime attuali sarebbe di 1048 nei tre paesi maggiormente flagellate, ma le stime sembrano non rendere l’idea dell’orrore che i volontari di Medici Senza Frontiere vivono ogni giorno sulla loro pelle.