Arrestato Eric Sam Ackom, il ghanese torturatore in Libia.
Esiste il male? Forse sì e forse no in senso astratto, ma a volte se ne può avere una rappresentazione convincente attraverso le azioni degli uomini.
Quello che faceva un certo Eric Sam Ackom in Libia, torturatore e violentatore di migranti, aveva dell’incredibile. Denuncia uno di questi, dopo che il Ghanese è stato arrestato a Lampedusa ed è scampato a un linciaggio:
“Ogni volta che dovevo telefonare a casa, lui mi legava e mi faceva sdraiare a terra con i piedi in sospensione e così, immobilizzato, mi colpiva ripetutamente e violentemente con un tubo di gomma in tutte le parti del corpo e in special modo nelle piante dei piedi, tanto da rendermi poi impossibile camminare”.
E ancora, un altro immigrato: “Spesso collegava degli elettrodi alla mia lingua per farmi scaricare addosso la corrente elettrica”.
E ancora: “Porto addosso i segni delle violenze fisiche subite, in articolare delle ustioni dovute all’acqua bollente che mi veniva versata addosso”.
Le accuse sono, per lui e altri, associazione per delinquere finalizzata alla tratta, sequestro di persona, violenza sessuale, omicidio aggravato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Non sappiamo se nel nostro codice penale c’è spazio per una pena che sia adeguata per tanto male inflitto. Probabilmente no.