Le persone che masticano a bocca aperta o che fanno rumore mentre bevono o deglutiscono, irritano al punto da disgustare, rendere ansiosi e innervosire. Si chiama misofonia – letteralmente un odio per il suono – un disturbo neuropsichico abbastanza comune. Sempre più scienziati stanno studiando l’argomento.
Recentemente, i ricercatori dell’Università di Newcastle hanno affermato di aver scoperto i motivi per cui questi suoni quotidiani possono essere così inquietanti per alcune persone. Secondo il loro studio pubblicato sulla rivista scientifica The Journal of Neuroscience, la connessione tra la parte del cervello che elabora i suoni e la parte della corteccia premotoria, che organizza i movimenti dei muscoli della bocca e della gola, è più forte negli individui con misofonia.
In questo studio, trentasette partecipanti hanno dovuto ascoltare “suoni scatenanti” , cioè rumori di mangiare, respirare o masticare. Durante questo esercizio, sono stati sottoposti a scansioni cerebrali. Di conseguenza, quando i malati sentivano uno dei suoni, la regione del cervello coinvolta nei movimenti della bocca e della gola era iperattivata rispetto al gruppo di controllo.
“Quello che stiamo suggerendo è che nella misofonia, il suono trigger attiva la zona motoria, anche se la persona sta solo ascoltando il suono“, afferma il dottor Sukhbinder Kumar, neuroscienziato presso l’Università di Newcastle e autore principale dello studio.
I ricercatori attribuiscono questo fenomeno ai neuroni specchio nel cervello, che si attivano quando una persona esegue un’azione o quando vede altri individui eseguire movimenti specifici. Sebbene l’attivazione del sistema dei neuroni specchio da parte di questi suoni non abbia indotto le persone con misofonia a masticare o deglutire involontariamente, gli scienziati ritengono che possa essere così.