Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha scelto di firmare l’Italicum, nuova legge elettorale. «Avanti su questa strada con la testa dura, dopo aver mantenuto la promessa della legge elettorale», queste le parole di Matteo Renzi, dopo aver ottenuto l’ok per la legge elettorale.
«Possono fare quello che credono, dirci quello che vogliono, ma non molliamo di un millimetro», aggiunge.
Renzi ha visto la contestazione alla Riforma sulla Buona Scuola, da parte degli insegnanti che a Bologna lo hanno subissato di fischi. Il premier intanto il 5 maggio, giorno dello sciopero generale epocale per aver riunito le sigle sindacali, pare tendere la mano agli scioperanti.
La Lega intanto, a proposito della Legge elettorale, propone un referendum, mentre Fi è divisa.
Renato Brunetta vorrebbe fare opposizione, Altero Matteoli è più riflessivo e pensa ad un rilancio politico del centrodestra.
Il premier continua sulla sua linea: «Avanti con la testa dura. A un certo punto basta compromessi: si decide», dichiara. E ribadisce che è pronto a farsi mandare a casa «anche domani» pur di non farsi frenare. Perchè, ribadisce con metafora a lui cara, è in corso un derby tra chi «fa l’elenco delle sfighe» e «si crogiola nella protesta», e chi «fa le cose» perchè pensa che la politica sia una «cosa seria» e non solo «sistemazione di poltrone».