Il malcontento verso questa classe dirigente era ben palpabile già negli ultimi mesi, e non è stata quindi una sorpresa assoluta l’altissima adesione allo sciopero che si è svolto nelle scorse ore, anche se i numeri raggiunti sono stati stupefacenti: decine di migliaia di medici, da nord a sud dello stivale, hanno ieri incrociato le braccia per protesta, per chiedere il legittimo rinnovo del loro contratti di categoria.
“Le notizie che arrivano dalle regioni parlano di una partecipazione allo sciopero dei medici ben maggiore rispetto alle aspettative, pari all’ 80-90% del personale. Bisogna tornare anni indietro per trovare la stessa adesione a una mobilitazione”, ha spiegato in conferenza stampa Carlo Palermo, segretario generale del sindacato Anaao Assomed.
Le sale operatorie e le corsie ospedaliere sono state quasi deserte, con centinaia di interventi rimandati, anche se naturalmente sono state assicurate le emergenze.
“Vogliamo subito la stabilizzazione dei precari e un vasto programma di assunzioni (se va in porto la famosa “quota 100” i medici che ne potranno usufruire saranno 25.000) – si legge in una nota di Anaao Assomed -.
Vogliamo subito il rinnovo del contratto di lavoro bloccato da 10 anni; non vogliamo l’elemosina da questo Governo che ci ha proposto un incremento di ben 53 euro lordi a regime nel 2021. Questa elemosina la devolvano alle opere di carità. Vogliamo subito finanziamenti adeguati per il Fondo del Servizio sanitario nazionale”.