Dopo la bufera mediatica che ne aveva bloccato il lancio iniziale, Microsoft rilancia la controversa funzionalità Recall nei PC Copilot+ con Windows 11, riaccendendo il dibattito su privacy, sicurezza e intelligenza artificiale. La funzione, che registra automaticamente screenshot dell’attività sul PC per consentire ricerche avanzate tramite AI, è tornata – questa volta in modalità più discreta e con alcune promesse in più.

Cos’è Recall e perché ha fatto tanto discutere
Annunciata alla conferenza Build 2023, Recall è una funzionalità progettata per registrare screenshot in background ogni pochi secondi, archiviandoli localmente per permettere agli utenti di “richiamare” qualsiasi attività passata tramite una ricerca AI intelligente.
In teoria, questo significa poter recuperare facilmente una pagina web visualizzata giorni fa, un documento modificato o una chat avviata. In pratica, molti esperti l’hanno definita un incubo per la privacy: ogni azione viene potenzialmente tracciata e archiviata.
I problemi sollevati: sicurezza e privacy al centro del dibattito
La preoccupazione principale è semplice: cosa succede se il tuo PC viene compromesso? Un database dettagliato delle tue attività, salvato localmente, potrebbe trasformarsi in un pericoloso strumento di sorveglianza. A peggiorare la situazione, un proof of concept chiamato TotalRecall ha dimostrato come sia possibile estrarre dati sensibili da quel database con relativa facilità.
La promessa iniziale di Microsoft di censurare automaticamente dati sensibili – ma solo se si usa il browser Edge – non ha rassicurato né utenti né esperti.
Recall ritorna: cosa è cambiato?
Nonostante le critiche, Microsoft ha rilanciato Recall in versione Preview nella build 26100.3902 di Windows 11, distribuita nel canale Release Preview. La funzione sarà disattivata di default, accessibile solo su PC Copilot+ con chip dedicati per l’AI (NPU), e l’attivazione avverrà gradualmente a partire dal 2025.
Stando alla documentazione ufficiale:
- Gli snapshot sono crittografati e salvati solo in locale.
- L’accesso richiede l’autenticazione tramite Windows Hello.
- Sarà possibile eliminare, sospendere o disattivare Recall in qualsiasi momento.
- Nessun dato viene condiviso con Microsoft o terze parti.
- Funziona con Edge, Chrome, Firefox, Opera e altre app comuni.
Recall sarà inizialmente disponibile in inglese, cinese semplificato, francese, tedesco, giapponese e spagnolo, con arrivo previsto nell’UE entro fine 2025.
Microsoft riuscirà a farsi perdonare?
Nonostante le rassicurazioni, la sensazione è che Microsoft non abbia ancora convinto gli utenti sulla bontà dell’idea. Recall continua a sembrare una tecnologia utile, ma rischiosa, soprattutto in un’epoca dove la fiducia digitale è in forte calo. Anche con un miglior controllo dell’utente, l’idea che ogni secondo d’uso venga tracciato non è facile da accettare.
Come scrive ironicamente un commentatore online, “magari un giorno diremo che è stato solo un malinteso… o che eravamo troppo avanti coi tempi”.
Conclusione: Recall, occasione mancata o tecnologia del futuro?
La reintroduzione di Recall segna un passaggio chiave nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale integrata nei sistemi operativi. Ma sarà davvero accettata dagli utenti? Oppure finirà per essere una funzionalità disattivata all’avvio e dimenticata per sempre?
Solo il tempo (e la risposta del mercato) potrà dirlo.