A Napoli ci sono delle eccellenze incredibili in ambito medico, riconosciute ed invidiate in tutto il mondo: luminari nel campo delle neuroscienze, della lotta ai tumori, dei trapianti all’avanguardia.
Ma purtroppo, per l’annosa mancanza di fondi e la mala gestione imperante, le strutture pubblica partenopee sono allo sfascio: le strutture sono fatiscenti, gli infermieri pochi e costretti a turni massacranti, i medici costretti a lavorare in condizioni impietose.
Ed è anche per questo che i casi di malasanità purtroppo non sono così rari, come quello che in queste ore è salito alla ribalta delle cronache.
Mercoledì scorso una donna di 49 anni è stata sottoposta a un intervento chirurgico, un’operazione all’utero, ma nell’addome, prima di ricucire, le hanno lasciato un bisturi.
Ecco perché la donna è dovuta tornare sotto i ferri il giorno di Pasqua, per rimuovere appunto la pinza.
A denunciare l’accaduto ai carabinieri del Nas è stato il commissario della Asl Napoli 1 ed i militari si sono quindi immediatamente recati in ospedale ed hanno sequestrato la cartella clinica.
«Questa mattina sono venuto a conoscenza di quanto accaduto il giorno di Pasqua al Loreto Mare: ho immediatamente disposto indagine interna finalizzata ad appurare la veridicità di quanto accaduto con dettaglio e precisi riferimenti a fatti e protagonisti. La relazione dovrà essere inviata entro lunedì 29 aprile e dovrà evidenziare eventuali responsabilità e/o comportamenti così da permettere la valutazione di eventuali azioni conseguenziali», ha fatto sapere il commissario Ciro Verdoliva.