Un nuovo studio dell’Università di Berkeley, USA, ha scoperto che la qualità del nostro sonno di recente può influenzare la nostra generosità verso gli altri.
Per testare il legame tra mancanza di sonno e generosità, i ricercatori, guidati dal neuroscienziato Eti Ben Simon, hanno scelto gruppi di persone stanche per mancanza di sonno, distribuiti su tre studi con diverse metodologie:
Il primo studio ha arruolato 21 volontari con 24 ore di privazione del sonno per testare la loro disponibilità ad aiutare in una serie di scenari come aiutare uno sconosciuto a trasportare le borse della spesa o rinunciare al posto in autobus per qualcun altro.
Hanno quindi chiesto ai partecipanti di ripetere la risposta al questionario sull’altruismo dopo il sonno normale.
I ricercatori hanno anche esaminato i livelli di attività cerebrale dei partecipanti utilizzando la risonanza magnetica funzionale, la cui analisi ha mostrato che la privazione del sonno è associata a una ridotta attività nell’area del cervello associata alla cognizione sociale che regola le nostre interazioni sociali con gli altri.
Il cambiamento dell’attività cerebrale non era correlato alla qualità del sonno, ma solo alla quantità.
Nel secondo studio, i ricercatori hanno chiesto a 171 volontari, reclutati online, di tenere un diario del sonno prima di prendere il questionario, di valutare i livelli di egoismo in base alle risposte ai questionari compilati dai partecipanti allo studio, indipendentemente dai tratti empatici dei partecipanti.
In entrambi gli esperimenti, i ricercatori hanno scoperto che quasi l’80% dei partecipanti era meno disposto ad aiutare gli altri quando veniva privato del sonno rispetto a quando stavano riposando.
Il terzo e ultimo studio ha richiesto al gruppo di ricerca di analizzare più di 3,8 milioni di donazioni di beneficenza, fatte negli Stati Uniti, prima e dopo l’ora legale, che fa perdere un’ora di sonno all’intera popolazione.
È interessante notare che le donazioni sono diminuite del 10% nei giorni successivi al cambio di orario, rispetto alle settimane precedenti e successive al trasloco.
“Quando le persone perdono un’ora di sonno, c’è un chiaro impatto sulla nostra innata gentilezza umana e motivazione ad aiutare altre persone bisognose“, ha affermato lo scienziato Ben Simon.
Sebbene lo studio abbia dimostrato che la privazione del sonno ha avuto un effetto significativo sui partecipanti al questionario altruistico, questo effetto è stato di breve durata ed è scomparso al ritorno ai normali schemi di sonno.
Di conseguenza, Ben Simon ritiene che esista una soluzione pronta al problema della privazione cronica del sonno nel mondo, promuovendo il sonno e consentendo alle persone di dormire di cui hanno bisogno, il che potrebbe riflettere un impatto positivo sulle società in cui viviamo.
Il sonno, il comportamento emotivo e sociale sono due facce della stessa medaglia. Gli scienziati del Center for Human Sleep Science dell’Università della California esortano costantemente gli adulti a dormire a sufficienza per la salute mentale ed emotiva e il benessere emotivo.
Gli studi del centro hanno scoperto che le persone che sono private del sonno a sufficienza si sentono sole e hanno maggiori probabilità di non interagire con gli altri.
Basta passare una notte senza dormire o dormire a sufficienza è sufficiente per mettere le persone in una condizione di isolamento sociale, a causa della sensazione di solitudine che provano il giorno successivo e, peggio, della sensazione di alienazione da loro e dell’illusione di non essere socialmente attraenti.