Nel novembre 2023, il Brasile, e in particolare Rio de Janeiro, ha registrato temperature eccezionalmente elevate, un fenomeno che ha colpito pesantemente il paese e i suoi abitanti. Le temperature a Rio de Janeiro hanno raggiunto livelli senza precedenti, con un indice di calore, che considera umidità, temperatura e velocità del vento, che ha raggiunto i 58,5 gradi Celsius, pari a circa 137 gradi Fahrenheit.
Questa misura rappresenta la più alta sensazione termica mai registrata dal sistema Rio Alerta dal 2014, superando i precedenti record di 58°C registrati a febbraio.
Il caldo estremo ha causato disagi significativi per i residenti di Rio de Janeiro, noti come Cariocas. Hanno affrontato temperature massime di 39°C, ben al di sopra della norma stagionale, che hanno messo a dura prova la loro resistenza e la loro salute. Il calore ha influenzato non solo la vita quotidiana, costringendo i venditori ambulanti ad abbandonare le strade a causa di allarmi sanitari, ma ha anche inciso sul sistema di energia, con un consumo elettrico record e segnalazioni di blackout. Inoltre, il calore estremo può influenzare negativamente la respirazione, i reni e il cuore, mettendo particolarmente a rischio i più giovani e gli anziani.
Queste condizioni estreme non si sono limitate a Rio de Janeiro; anche altre regioni del Brasile hanno subito gli effetti di questa ondata di caldo. A São Paulo, ad esempio, le temperature hanno sfiorato il record raggiungendo i 37,7°C, mentre lo stato di Mato Grosso do Sul ha registrato temperature di 43°C, il massimo per questa ondata di calore. Queste temperature hanno portato gli abitanti a ricorrere a ventilatori, condizionatori d’aria e deumidificatori per cercare sollievo dal caldo, portando a un aumento della domanda energetica e a interruzioni dell’energia elettrica.
Inoltre, le condizioni di calore estremo hanno alimentato vasti incendi nel Pantanal, la più grande zona umida tropicale del mondo, situata tra gli stati di Mato Grosso e Mato Grosso do Sul. Questi incendi hanno devastato un’area grande quanto Cipro, pari a più di 947.000 ettari, secondo il Laboratorio di Applicazioni Satellitari Ambientali dell’Università Federale di Rio de Janeiro.
Un elemento chiave dietro questi eventi climatici estremi è il fenomeno El Niño, che causa riscaldamento delle acque superficiali nell’area equatoriale del Pacifico. Quest’anno, la temperatura dell’oceano è salita rapidamente in pochi mesi, portando a impatti climatici drammatici in tutto il Brasile, tra cui siccità storiche nell’Amazzonia e piogge intense accompagnate da cicloni nel sud del paese.
Gli scienziati sottolineano che tali eventi meteorologici estremi sono in aumento a causa dei cambiamenti climatici causati dall’uomo. Le ondate di calore, in particolare, sono diventate sette volte più frequenti negli ultimi settant’anni. Questa ondata di calore è stata l’ottava a colpire il Brasile solo quest’anno. Un altro aspetto preoccupante è la desertificazione: per la prima volta, una regione del Brasile, nello stato nordorientale della Bahia, presenta caratteristiche di un deserto. Questo fenomeno è in aumento anche in altre regioni a causa dell’evaporazione accelerata dell’acqua dovuta all’aumento delle temperature globali.
In conclusione, il Brasile e in particolare Rio de Janeiro hanno subito un’ondata di calore record nel novembre 2023, che ha avuto ripercussioni significative sulla vita quotidiana, sulla salute pubblica, sull’ambiente e sul sistema energetico del paese. Questo evento sottolinea l’importanza di affrontare i cambiamenti climatici e le sue conseguenze sempre più tangibili.