“La circostanza che nei confronti della persona sottoposta ad indagini sia stata specificamente emessa una ordinanza custodiale senz’altro non attenua la cautela che deve essere osservata nella propagazione della notizia, pur sempre trattandosi di uno sviluppo delle indagini preliminari che va monitorato e verificato nel tempo, senza ingenerare nell’ascoltatore il convincimento della colpevolezza dell’indagato.A chi fa informazione su inchieste in corso, “non è consentito rappresentare la vicenda in termini diversi da ciò che è realmente, ossia un mero progetto di accusa attorno ad ipotesi di illecito e di penale responsabilità, che resta però da verificare”.
Con queste parole la Cassazione con la sentenza 4158 depositata ieri, 28 Gennaio 2015, ha condannato la conduttrice televisiva, attrice, imprenditrice ed ex indossatrice italiana Paola Perego per aver chiamato “bastardi”, nel corso di una puntata di Verissimo del 2006, i cinque uomini finiti nelle indagini sull’uccisione di un ragazzino, Francesco Ferreri.
Oltre alla presentatrice la Cassazione ha condannato anche un altro giornalista presente in trasmissione che ha chiamato gli uomini “assassini”. Secondo la Cassazione la Perego e il giornalista hanno pronunciato espressioni “gravemente infamanti e inutilmente umilianti”.