Negli ultimi mesi non ci sono state molte buone notizie per gli italiani, tra nuovi obblighi da rispettare e rincari generalizzati, necessari per tenere in piedi un paese che zoppica ormai da troppi anni.
Ma per fortuna, almeno sul fronte pensioni, una buona notizia c’è: i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia non cambieranno e resteranno pari a 67 anni anche nel 2021.
La conferma arriva dal decreto del ministero dell’Economia appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
“A decorrere dal 1 gennaio 2021, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici non sono ulteriormente incrementati”, stabilisce il provvedimento. In particolare, via XX settembre ha preso atto della nota del presidente dell’Istat che comunica l’aumento della speranza di vita a 65 anni, “pari a 0,021 decimi di anni”. Il dato, spiega il decreto, “trasformato in dodicesimi di anno, equivale a una variazione di 0,025 che, a sua volta arrotondato in mesi, corrisponde a una variazione pari a 0”.
Non cambia nemmeno il requisito della pensione anticipata, fissato a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne: ma questo valore era già stato messo al riparo da modifiche – per legge e fino al 2026 indipendentemente dall’andamento dell’aspettativa di vita – con la manovra dello scorso anno.