La vitamina D è importante per la salute delle ossa e del metabolismo, ma se assunta in dosi eccessive può essere controproducente. L’eccesso di vitamina D può causare ipercalcemia, danni ai reni, anomalie del ritmo cardiaco e altri problemi. Per evitare questi effetti collaterali, è bene seguire le indicazioni del medico e non superare la dose giornaliera raccomandata.
Le dosi giornaliere di vitamina D
La dose giornaliera raccomandata di vitamina D dipende dalla fascia di età e dalla presenza di fattori di rischio. In generale, si consiglia di assumere tra 10 e 20 microgrammi (400 e 800 UI) al giorno per gli adulti. Tuttavia, è bene consultare il medico prima di assumere integratori di vitamina D, per evitare un sovradosaggio.
Misurare il livello di Vitamina D
Per misurare il livello di vitamina D nel sangue è necessario un prelievo ematico. Il test misura la presenza di vitamina D nelle sue due forme: il calcidiolo, che indica la riserva di vitamina D nell’organismo, e il calcitriolo, che misura la conversione di calcidiolo in calcitriolo da parte dei reni. Il prelievo si effettua al mattino, a digiuno da almeno dieci ore.
Il livello di vitamina D nel sangue può essere troppo basso o troppo alto. Se è troppo basso, si può avere carenza di vitamina D, che può causare problemi alle ossa, ai muscoli, al sistema immunitario e alla salute dentale. Se è troppo alto, si può avere ipervitaminosi D o intossicazione da vitamina D, che può causare nausea, vomito, debolezza, calcoli renali e danni ai tessuti. Per evitare queste complicazioni, è importante mantenere un livello ottimale di vitamina D nel sangue seguendo una dieta equilibrata e una corretta esposizione al sole.
Gli alimenti che contengono vitamina D
Gli alimenti che contengono vitamina D sono principalmente di origine animale, come il pesce azzurro (salmone, sgombro, aringhe, sardine, tonno e pesce spada), il fegato di bovino e di merluzzo, il burro, i formaggi grassi e i tuorli d’uovo. Anche alcuni funghi e alcuni prodotti fortificati con vitamina D (come il latte di mucca o vegetale) possono contribuire al fabbisogno giornaliero.