La paura serpeggia da mesi ormai: nonostante i proclami della compagine di governo che sembra tirare fuori dal cappello, all’occorrenza, soldi e fondi che in realtà non ci sono, questa manovra di bilancio sarà all’insegna di lacrime e sangue.
I fondi disponibili non servono neppure a coprire la metà delle riforme che propagandisticamente sono state annunciate, e più di qualcosa dovrà essere necessariamente tagliato.
Se il reddito di cittadinanza non si tocca e il premier Giuseppe Conte ha recentemente annunciato che i soldi per scongiurare l’aumento dell’Iva sono stai trovati, cosa verrà intaccato?
Gli occhi sono tutti puntati su Quota 100: “dato che le risorse per la Manovra 2020 non sono ancora del tutto definite, Italia Viva propone l’abolizione totale di Quota 100”, ha afferma il deputato Luigi Marattin, spiegando che “in sua sostituzione proponiamo di rendere strutturale l’Ape Social, per consentire il prepensionamento a chi ha svolto lavori gravosi”.
Secca, per adesso, la replica di Luigi Di Maio: “Quota 100 non si tocca. Faremo muro. Io non creo altri esodati. Il Movimento Cinque Stelle non farà mai quello che ha fatto Elsa Fornero”.
Sulla stessa linea anche la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo: “Quota 100 non si tocca. È una misura sperimentale che scade nel 2021 e come tale va portata a termine senza fare modifiche. Con i sindacati mi sono impegnata espressamente ad avviare subito un confronto su come rendere il nostro sistema pensionistico più equo. Lo faremo e proprio per questo le cose restano come stanno”.
Ma la tensione è altissima e i risultati non sono ancora affatto scontati.