Roma, quartiere Testaccio. Un ragazzo chiama in soccorso il 113 in merito ad una rapina subita in Via Monte di Testaccio.
Il giovane ha raccontato di essere stato circondato da un gruppo di cinque-sei nordafricani che dopo avergli sottratto il cellulare si sono dati alla fuga. Gli agenti del Commissariato Viminale sono giunti sul posto e hanno richiesto al ragazzo una descrizione degli aggressori per poter effettuare una ricerca immediata nei dintorni.
Durante questo controllo, un altro giovane si è avvicinato alla volante chiedendo aiuto e raccontando di aver anche lui subito una rapina da un gruppo di 5 nordafricani che lo hanno derubato del cellulare.
Anche questa giovane vittima ha confermato le descrizioni dei malviventi già fornite dal primo ragazzo e ha indicato la direzione di fuga del branco.
Con questi elementi e l’intervento di altre pattuglie del Reparto Volanti e Commissariato Celio, il gruppo è stato rintracciato poco dopo e le forze dell’ordine hanno fermato quattro delle persone ricercate. Il quinto ha tentato una breve fuga, ma è stato ritrovato poco dopo in Piazza dei Cinquecento. Dopo essere stato perquisito e trovato in possesso di due cellulari, ha dovuto confessare che non erano di sua legittima proprietà.
Da alcune immediate verifiche le forze dell’ordine hanno rintracciato il proprietario di uno dei cellulari ritrovati, il quale ha dichiarato di essere stato aggredito da un branco la notte del 30 marzo sempre nelle vicinanze di Via Monte Testaccio. Il giovane era stato colpito con delle spranghe di metallo, in un modo così brutale da farlo svenire, dal referto dell’ospedale infatti risultano 20 giorni di prognosi, ma ancora non era riuscito a sporgere denuncia.
Una volta giunto al Commissariato Viminale, anche lui ha riconosciuto i 5 nordafricani fermati, come i responsabili della rapina subita. Per i primi 4 malviventi, tra i 19 e i 29 anni di età sono stati subito arrestati con l’accusa di rapina aggravata in concorso tra loro e furto aggravato, mentre il quinto, ancora minorenne, è stato trasferito in un’adeguata struttura.