Un incendio è divampato nel campo nomadi di via del Cappellaccio alla Magliana, periferia sud di Roma.
Il campo di via del Cappellaccio è ma un insediamento illegale cresciuto a ridosso del viadotto della Magliana, sgomberato e ricostruito più volte.
I vigili del fuoco intervenuti sul luogo hanno impiegato più di un’ora per domare le fiamme. Cinque baracche sono andate distrutte e almeno 20 persone sono riuscite a mettersi in salvo, ma nessuno tra loro ha dato l’allarme. Successivamente, una volta messa in sicurezza la zona dai vigili del fuoco, è entrata in azione la polizia per fare un sopralluogo e una drammatica scoperta: tra i detriti è stato rinvenuto un corpo senza vita, carbonizzato. Anche in questo caso nessuno dei rom ha segnalato l’assenza di un membro del campo.
Solo dopo dieci ore i familiari della vittima hanno raccontato alla polizia che il corpo carbonizzato potrebbe corrispondere a un loro parente. Così viene fatta intervenire la scientifica. Si tratterebbe di un giovane romeno di 27 anni, a riconoscerlo da alcuni effetti personali sarebbero stati proprio i genitori e la moglie.
La causa della morte del giovane dovrebbe essere attribuita all’incendio, ma si attendono gli esiti dell’autopsia per confermare le apparenti motivazioni.