L’allarme è stato lanciato dal Ministero della Salute che ha informato sull’affidabilità dei centri oncologici nelle diagnosi tumorali.
Durante la presentazione del sito Oncoguida sono stati discussi i dati rivelatori. L’Oncoguida è riuscita ad assegnare solo ad un 20% la certificazione di struttura affidabile.
Il portale voluto dall’Associazione Aimac, malati di cancro si è dovuto confrontare con una realtà imprevista. Questi numeri sono stati forniti anche dal ministero e dall’Iss, e ci fanno riflettere sullo stato di abbandono di alcuni centri oncologici in Italia, soprattutto nel sud Italia.
Sono diecimila le strutture presenti sul territorio nazionale, e tra queste solo 1787 hanno dimostrato di essere in regola.
I parametri presi in considerazione sono i «Centri ad alto volume di attività», con alto numero di casi trattati e degenza media elevata.
”Le strutture più affidabili”, ha spiegato il presidente dell’associazione, Francesco De Lorenzo “sono state scelte sulla base del numero dei casi ma non solo anche in base alla presenza di tutto ciò che serve per garantire al paziente un percorso di cura. Ci sono centri che fanno 10-12 interventi l’anno, troppo pochi per essere affidabili per la letteratura scientifica.”
Nel caso dei due tumori più diffusi, al colon-retto e alla mammella, la percentuale di bollini sopra la media risulta solo in Veneto, e non supera il 30%. Percentuale che diventa minore in Sicilia e Campania, dove troviamo meno del 10% di strutture adeguate.
“Non è il nostro intento fare una classifica di ‘buoni e cattivi’“, ha aggiunto. “Vogliamo solo dare uno strumento ai pazienti per orientarsi basato, per la prima volta in Italia, su dati incontrovertibili”.