Un nuovo studio condotto dai ricercatori del Peter Doherty Institute for Infection and Immunity di Melbourne e della RMIT University ha fatto luce sulla causa degli effetti collaterali associati ai vaccini a mRNA, come febbre, mal di testa e affaticamento. Questa scoperta potrebbe portare a miglioramenti significativi nella sicurezza e nell’efficacia dei vaccini basati su questa tecnologia.
Come funzionano i vaccini a mRNA e cosa è stato scoperto
I vaccini a mRNA, come quelli utilizzati contro il COVID-19, sono progettati per rimanere nei linfonodi, dove innescano la produzione di anticorpi per combattere le infezioni. Tuttavia, la nuova ricerca ha rivelato che, in alcuni casi, una piccola quantità di vaccino entra nel flusso sanguigno. Analizzando 156 campioni di sangue prelevati da 19 individui entro 28 giorni dalla somministrazione di una dose di richiamo, gli scienziati hanno scoperto che questa variabile può spiegare i diversi effetti collaterali riscontrati.
Secondo il dott. Yi Ju, coautore dello studio e ricercatore della School of Science della RMIT University, la quantità di vaccino che finisce nel sangue varia da persona a persona. “Questa variabilità potrebbe essere alla base delle reazioni infiammatorie, causando effetti collaterali come febbre, mal di testa e affaticamento in alcuni individui”, ha affermato Yi Ju.
Il meccanismo alla base dei vaccini mRNA
I vaccini a mRNA, introdotti per la prima volta nel 2020 per combattere il COVID-19, non utilizzano un virus indebolito come i vaccini tradizionali. Al contrario, forniscono al corpo istruzioni genetiche per produrre una proteina specifica che stimola una risposta immunitaria. Questa tecnologia è stata rapidamente adottata anche per lo sviluppo di altri vaccini e terapie, incluse quelle per il cancro.
Implicazioni dello studio per il futuro dei vaccini mRNA
La scoperta rappresenta un importante passo avanti nella comprensione di come i vaccini a mRNA interagiscono con il corpo umano. Gli autori dello studio hanno sottolineato che questa nuova conoscenza potrebbe essere utilizzata per migliorare ulteriormente la sicurezza e l’efficacia dei vaccini a mRNA, riducendo il rischio di effetti collaterali indesiderati.
Con questa nuova comprensione delle dinamiche del vaccino nel corpo, si apre la strada allo sviluppo di vaccini a mRNA più sicuri e mirati, che potrebbero ridurre le risposte infiammatorie e migliorare l’esperienza vaccinale per milioni di persone in tutto il mondo.