Scienza e tecnologia nei prossimi anni batteranno nettamente la politica: il nuovo saggio di Emanuele Severino.
Cosa ci riserva il futuro? Quali saranno gli aspetti dominanti della nostra società? Sarà ancora la politica a dettare le regole, o questa sarà sostituita da qualcos’altro?
Belle domande, alle quali naturalmente non possiamo dare una risposta, ma c’è qualcuno che delinea scenari da una parte innovativi e interessanti, dall’altra abbastanza preoccupanti.
Il filosofo Emanuele Severino, nel suo mirabile saggio “Il tramonto della politica”, spiega che saranno le macchine a dominare, a cominciare dall’occidente.
La tesi principale del libro è questa, e non del tutto peregrina: fino alla caduta del muro di Berlino, a rappresentare le istanze dei Paesi poveri, e quindi della povertà, c’era l’Unione Sovietica col suo comunismo. Adesso, purtroppo, c’è l’Islam per il quale la società occidentale e il capitalismo rappresentano il demonio, il male assoluto da annientare.
Durante la guerra fredda esistevano due grandi superpotenze, Stati Uniti e Urss, le quali, in una maniera o nell’altra, avevano creato un duumvirato mondiale: forse fragile, ma comunque esistente e in equilibrio.
Con la fine del comunismo sovietico, le veci dell’Unione Sovietica le fa l’Islam, che è molto più pericoloso, perché non pensa a convivenze o equilibri: ha ambizioni inequivocabilmente invasive, di primato assoluto, di conquista spirituale e materiale dell’occidente.
In questo gioco di supremazia, lo strumento per battere l’avversario nei prossimi decenni, non sarà la politica, ma ci si servirà della tecnologia, della scienza.
Per paradosso, il contrario della scienza, cioè la religione, si servirà della scienza stessa per raggiungere i propri fini di dominio.
Circa l’Europa, il direttorio formato da Gran Bretagna, Francia, Germania, trainerà il continente verso l’esasperazione della tecnologia, mettendo in qualche misura da parte la politica. Vincerà chi non porrà limiti alla ricerca scientifica.
Da mezzo, la scienza diventerà un fine e finirà col prendere il sopravvento sulle forze che l’hanno sostenuta: il marxismo, il capitalismo, la politica, le religioni, l’economia.
L’homo tecnologicus avrà quindi la prevalenza. In un futuro abbastanza lontano, la tecno-scienza risolverà i problemi dell’umanità.
Il progresso è qualcosa di inarrestabile, perché è insito nella natura dell’uomo.
Alla fine sarà la scienza, la tecnica a vincere, perché queste, che sono diventate un fine, avranno sostituito altri fini e altre ideologie.
E l’occidente avrà la prevalenza, perché non utilizzerà, come l’Islam, la scienza come mezzo, ma lascerà che la scienza stessa abbia la prevalenza, e quindi sarà l’obiettivo.
Il contrario della scienza, cioè la religione-dice l’articolo- si servirà della scienza per raggiungere i propri fini di dominio. L’islam si servirà della scienza come mezzo, per raggiungere i propri fini di dominio, si precisa. La religione cristiana, quindi, qui da noi, verrebbe sostituita dalla scienza offerta come fine, per far prevalere l’occidente. La religione cristiana, come tutte le religioni e anche l’islam, ha invece, credo, fondamento talmente profondo da non poter sparire e cedere il posto alla scienza come fine. Scienza ( e tecnologia) e religione sono ambedue manifestazioni dello Spirito, hegelianamente, e lo Spirito non si riduce- né lo può- ad una sola delle due, né ad altre. Io credo che si trasformeranno, tutte, rimanendo.