Una nuova ricerca condotta dall’Università di Oulu e dalla ODL Sports Clinic ha messo in luce un aspetto poco esplorato della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS): il rischio di sviluppare comportamenti alimentari disordinati, come l’alimentazione emotiva e l’alimentazione incontrollata, è significativamente più alto nelle donne di mezza età affette da PCOS. Questo fenomeno, già osservato tra le giovani donne in età riproduttiva con PCOS, è ora confermato anche tra quelle di mezza età, ampliando la comprensione degli effetti psicologici e comportamentali legati a questa condizione.
PCOS e disturbi alimentari: un legame complesso
Lo studio ha coinvolto un campione di circa 1.200 donne della Northern Finland Birth Cohort 1966, con particolare attenzione a 251 donne diagnosticate con PCOS. Le partecipanti, all’età di 46 anni, hanno risposto a un questionario sui loro comportamenti alimentari, e i dati sono stati analizzati per individuare i fattori di rischio legati ai disturbi alimentari.
I risultati hanno mostrato che il disagio psicologico – in particolare depressione, ansia e tentativi falliti di perdita di peso – è strettamente correlato a un aumento del rischio di alimentazione emotiva e incontrollata. Le donne che percepivano sé stesse in sovrappeso erano particolarmente vulnerabili a sviluppare comportamenti alimentari disordinati.
Il ruolo dello stigma correlato al peso
Uno dei fattori che contribuiscono a questa problematica è lo stigma correlato al peso. Le persone in sovrappeso spesso affrontano discriminazioni e pregiudizi, sia sul posto di lavoro che nell’ambito dell’assistenza sanitaria. Questi atteggiamenti negativi possono influenzare l’accesso a cure appropriate e aumentare il disagio psicologico, peggiorando i comportamenti alimentari disordinati.
Secondo Emilia Pesonen, ricercatrice di dottorato coinvolta nello studio, questo scenario è particolarmente preoccupante per le donne con PCOS, per le quali il controllo del peso è spesso considerato centrale nella gestione della condizione. Tuttavia, senza un supporto adeguato, i metodi di perdita di peso possono diventare drastici, portando allo sviluppo di disturbi alimentari.
Supporto psicologico e farmaci per un approccio più completo
La professoressa Terhi Piltonen, coautrice dello studio, sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare nella gestione della PCOS, che includa non solo interventi sul peso, ma anche un supporto psicologico mirato. I comportamenti alimentari disordinati dovrebbero essere indagati regolarmente durante il trattamento, e se necessario, le pazienti dovrebbero essere indirizzate verso ulteriori forme di supporto terapeutico.
Inoltre, Piltonen suggerisce che l’uso di farmaci per l’obesità potrebbe essere utile nel trattamento delle donne con PCOS. Studi preliminari indicano che il funzionamento degli ormoni della sazietà è alterato in queste donne, contribuendo alla tendenza a mangiare in modo incontrollato e all’aumento di peso. Includere farmaci mirati potrebbe quindi offrire un aiuto prezioso nella gestione di queste sfide.
PCOS: un disturbo complesso con conseguenze a lungo termine
La PCOS è il disturbo ormonale più comune tra le donne in età riproduttiva, caratterizzato da cicli mestruali irregolari, produzione eccessiva di ormoni maschili e ovaie policistiche. Le donne con PCOS hanno un rischio significativamente maggiore di sviluppare disturbi metabolici e problemi psicologici, rendendo necessario un approccio terapeutico completo che tenga conto di tutti gli aspetti della condizione.
Questo studio rappresenta un passo importante verso una comprensione più approfondita della relazione tra PCOS e disturbi alimentari, specialmente nelle donne di mezza età, e offre nuove prospettive per migliorare l’assistenza sanitaria e il supporto psicologico per queste pazienti.
Conclusioni
Le donne con PCOS di mezza età affrontano sfide complesse che vanno oltre i sintomi fisici della sindrome. I comportamenti alimentari disordinati, l’alimentazione emotiva e lo stigma correlato al peso possono complicare ulteriormente la gestione della condizione. Questo studio evidenzia l’importanza di un approccio integrato alla salute delle donne con PCOS, che includa supporto psicologico, monitoraggio dei comportamenti alimentari e trattamenti farmacologici adeguati.