Ai nostri figli dovremo insegnare la bellezza dello stare assieme, certo, ma per condividere interessi meritevoli di essere coltivati e non certo per sprecare le proprie giornate a fare i bulli, terrorizzando i coetanei ma anche le persone più deboli ed indifese.
E dinanzi a storie come quella che in queste ore arriva da Taranto la fiducia nel futuro e nelle nuove generazioni vacilla non poco.
A Manduria, in provincia di Taranto, un uomo di 66 anni è morto in ospedale dopo il pestaggio avvenuto venti giorni fa: legato ad una sedia e malmenato per giorni, gli aguzzini sono una baby gang formata anche da numerosi minorenni.
Secondo quanto riferito dalla polizia ad alcuni quotidiani locali, la vittima avrebbe subito una serie di assalti nella sua abitazione da parte del branco di ragazzi che lo avrebbero aggredito, rapinato e bullizzato, addirittura per diversi anni.
Come molto spesso accade oggigiorno, le violenze e sevizie sono state riprese con gli smartphone e poi inviate e condivise su WhatsApp.
Al momento sono indagati 14 giovani, tutti minorenni tranne uno. L’ipotesi di reato per alcuni di loro è quella di omicidio preterintenzionale. Altri reati contestati sono rapina, lesioni personali, stalking e violazione di domicilio.