Quando si parla di crimini contro l’Umanità si pensa a omicidi e genocidi, migliaia di persone uccise da eserciti e bombe, con qualcuno che “concretamente” si sporca le mani e porta morte e distruzione.
Ma, al contrario, non è anche un crimine non far nulla? Lasciare che migliaia di disperati muoiano in mare perché nessun paese è disposto a far attraccare i loro barconi?
E proprio per questo, per la pessima gestione dei migranti, un gruppo di avvocati internazionali ha deciso di depositare una denuncia contro l’Unione europea alla corte penale internazionale dell’Aia.
Nella denuncia sono citati i presidenti del Consiglio italiani, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, così come i ministri dell’Interno, Marco Minniti e Matteo Salvini. Lo riferisce il Corriere della Sera che, insieme a Le Monde, El Pais, The Guardian, Associated Press e Der Spiegel, ha potuto vedere il documento.
Il documento di 245 pagine richiede un’azione punitiva sulla politica migratoria dell’Ue basata sulla deterrenza a partire dal 2014, in cui presumibilmente “si è inteso sacrificare la vita dei migranti in difficoltà in mare, con l’unico obiettivo di dissuadere gli altri in situazioni analoghe a cercare salvezza in Europa”.
Gli avvocati specificano inoltre che i rappresentanti Ue “non hanno commesso personalmente i delitti, tuttavia erano a conoscenza della natura illegale e criminale degli atti e delle omissioni che possono costituire un crimine dinanzi alla giurisdizione della Corte Internazionale e dello Statuto di Roma”. Violazioni che sarebbero state “concepite, organizzate e favorite” pur sapendo “le conseguenze letali”.