Il ministero della Difesa russo ha inaspettatamente annunciato un freno significativo all’attività militare intorno a Kiev e Chernivtsi, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Reuters.
Dopo tre settimane, rappresentanti di Ucraina e Russia si sono seduti seriamente ad un tavolo a Istanbul per cercare di negoziare una fine sostanziale dei combattimenti o un possibile cessate il fuoco.
Dopo i colloqui, il viceministro della difesa russo ha annunciato alla televisione di stato russa che l’attività militare nella regione di Kiev e Chernivtsi sarebbe stata ridotta al fine di creare fiducia e garantire il futuro successo dei colloqui di pace.
Secondo quanto riferito , la delegazione ucraina ha fatto la seguente proposta ai russi:
L’Ucraina sarà in futuro uno stato neutrale, con garanzie di sicurezza molto forti.
L’Ucraina non si unirà a nessun blocco militare in futuro e non consegnerà alcuna base militare sul suo territorio a uno stato straniero.
Inizia un periodo di 15 anni di conciliazione bilaterale sullo status futuro della Crimea annessa, ma può iniziare solo quando entrerà in vigore un cessate il fuoco completo tra le parti in guerra.
Lo avrebbe affermato uno dei negoziatori ucraini, Alexander Csali, se aderiamo a queste clausole, per noi fondamentali, l’Ucraina sarà in grado di mantenere il suo status di non blocco, non nucleare e neutrale.
Ha aggiunto che ciò significa che Kiev non consentirà la creazione di una base militare straniera, le truppe straniere non potranno stazionare nel paese e le esercitazioni militari potranno essere svolte solo con il consenso degli stati che garantiscono la neutralità ucraina.
Queste proposte fornirebbero già una base sufficiente per un incontro Putin-Zelensky, ma si attende ancora una risposta dal negoziatore russo.
Il consigliere del presidente Zelensky, Mikhail Podoljak, che ha anche guidato la missione negoziale ucraina, ha aggiunto che la garanzia di sicurezza per la neutralità dell’Ucraina sarebbe forte quanto il tanto citato articolo 5 della NATO, la difesa collettiva, che prevede un’azione congiunta in caso di attacco.
Nel caso dell’Ucraina, la garanzia sarebbe fornita dagli Stati firmatari che garantiscono essi stessi la neutralità, ovvero gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Francia, la Turchia e la Germania.