Le scorse settimane sono state infuocate dalle proteste contro il razzismo, in un’ondata di sdegno partita dagli Usa e poi diffusasi a macchia d’olio in tutto il mondo.
Milioni di persone sono scese in piazza per protestare contro il razzismo nella sua totalità, ma in special modo contro quello riservato alle persone di colore, ancora troppo spesso trattate come persone di serie B, soprattutto dalle forze dell’ordine.
Tutto era partito dall’uccisione, da parte della polizia, di George Floyd ed in queste ore un altro caso con molte analogie ha riacceso la miccia, attraverso immagini che hanno già fatto il giro del globo.
Il protagonista stavolta è Hacob Blake, un 29enne afroamericano colpito dagli agenti con sette colpi di pistola alla schiena dopo che erano intervenuti sul posto per una disputa domestica.
A documentare quanto accaduto è un video in cui si vede l’uomo che cammina intorno alla parte anteriore del suo Suv fino alla portiera del guidatore, mentre gli agenti lo inseguono con le pistole puntate.
Uno dei poliziotti afferra Blake per la canottiera mentre apre la portiera e cerca di mettersi al posto di guida. L’uomo poi viene quindi colpito alla schiena.
Nella stessa auto erano presenti anche i tre figli dell’uomo, che hanno assistito terrorizzati al ferimento del padre. Altri testimoni hanno raccontato che l’uomo stava solo cercando di sedare una lite tra due donne.
L’episodio è avvenuto a Kenosha, Wisconsin, e poche ore dopo la diffusione del filmato sono scoppiate proteste e scontri. I manifestanti si sono diretti verso la stazione della polizia lanciando quelle che sembrano essere molotov e mattoni contro le forze dell’ordine, mentre gli agenti hanno usato i lacrimogeni per disperdere la gente.